HomeBlogBlogSul Lago di Como: Un Viaggio tra Storia, Lusso e Melanconia

Sul Lago di Como: Un Viaggio tra Storia, Lusso e Melanconia

«Tra un paio di giorni sarò a Como e mi piacerebbe vedere le magnifiche ville del lago», mi scrisse Richard, un vecchio amico di El Cerrito, in California.

«Il modo migliore per godersi le ville è dal lago, quindi, se per te va bene, noleggerò una barca. Che ne dici?»

Era una mattina di sole quando iniziammo il nostro tour da Como. La barca era simile ai taxi di Venezia, in legno, elegante e confortevole.

La prima villa che vedemmo fu Villa Olmo, a Como, una residenza neoclassica della fine del XVIII secolo, circondata da un magnifico parco. Dopo poco, navigammo verso Cernobbio, dove, dopo aver ammirato Villa Erba (la casa del regista italiano Luchino Visconti), arrivammo di fronte a Villa d’Este, il “buen retiro” ottocentesco di Carolina di Brunswick, moglie del Principe di Galles (poi re Giorgio IV).

«È uno degli hotel più famosi al mondo…»

«Lo sapevo, ma dimmi, perché il nome d’Este? La principessa non era affatto italiana, era tedesca…», notò Richard, che, tra l’altro, è professore di Storia alla UC Berkeley.

«Ha adottato il nome dalla sua famiglia italiana, gli Este, duchi di Ferrara. Il ramo più antico della casata ha dato origine ai duchi di Sassonia, di Brunswick e così via… La Casa d’Este ha dato alla Gran Bretagna i monarchi hannoveriani, come la regina Vittoria…»

«Ogni angolo d’Italia è così pieno di storia…», commentò pensieroso Richard.

«Forse anche troppo…», aggiunsi.

Proseguimmo zigzagando sul lago: prima ci avvicinammo a Villa Pliniana, subito dopo il pittoresco borgo di Torno, dove Percy Bysshe Shelley, uno dei maggiori poeti romantici inglesi, era solito trascorrere le vacanze; poi a Moltrasio, per ammirare Villa Fontanelle, che appartenne a Gianni Versace. Ovviamente mostrai a Richard anche Villa Oleandra, a Laglio, proprietà di George Clooney.

«Prima apparteneva alla famiglia Heinz…»

«Quella del ketchup?», chiese Richard.

«Sì, quella della maionese».

Dopo aver costeggiato l’Isola Comacina, navigammo verso Campo, un piccolo borgo prima di Lenno, con due ville private dal fascino irresistibile: Villa Balbiano, di proprietà di un oligarca russo, e Villa La Cassinella, il cui attuale proprietario è avvolto nel mistero. Alcuni dicono che appartenga a Richard Branson, il fondatore di Virgin Records, ma molti credono sia una fake news. Dopo pochi minuti di navigazione arrivammo di fronte a Villa Balbianello, probabilmente il punto panoramico più spettacolare del lago.

«Che posto incredibile!», esclamò Richard.

«Senza dubbio», aggiunsi. «Sapevi che questa villa è stata una delle location di Casino Royale, il film di James Bond?»

«Sul serio? Che luogo straordinario!»

A Tremezzo gli mostrai una villa dopo l’altra: la monumentale Villa Sola Cabiati, residenza privata di una nobile famiglia milanese, il Grand Hotel Tremezzo, un sontuoso palazzo in stile liberty ora trasformato in un hotel di lusso – con Villa d’Este, il migliore del lago – e infine la celebre Villa Carlotta con il suo parco, un magnifico giardino botanico.

«Ehi Richard, sai che questa villa fu un regalo di nozze per Carlotta, figlia della principessa Marianna di Prussia?»

«Che bel regalo…»

«Sì, soprattutto per le opere d’arte al suo interno, tra cui statue di Canova e Thorvaldsen… Davvero un bel dono di nozze».

A Bellagio ammirammo Villa Melzi con il suo splendido parco e, sulla collina, Villa Serbelloni, oggi di proprietà della famiglia americana Rockefeller.

«Nel giugno del 1963, pochi mesi prima di morire, John F. Kennedy fu ospite di questa villa. Lo sapevi, Richard?»

«E tu sapevi che a Las Vegas c’è un resort e casinò che si chiama Bellagio?»

«Un Bellagio finto a Las Vegas… a volte voi americani siete incredibili!»

Dopo una breve sosta davanti ai cipressi di Villa Monastero, a Varenna, facemmo ritorno a Como.

«Ma perché così tante ville? Perché tante famiglie aristocratiche hanno costruito dimore così magnifiche sul lago? Non sapevo che il Lago di Como fosse una meta turistica già in passato…»

«Vuoi sapere perché tanti aristocratici e milionari hanno costruito queste ville? Beh, nei secoli passati una delle malattie più comuni era la malinconia, e il lago, con la sua atmosfera di pace, era la miglior medicina.»


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *